Dall’Est del Mondo è arrivato a Cuneo, come se non bastasse, un tarlo che sta mettendo a grave rischio tutti gli alberi e gli arbusti della zona.
La zona principalmente colpita, al momento, è quella del cimitero e a Madonna della Riva.
Questo nuovo tarlo, arrivato direttamente dal Sud – Est asiatico, ha causato l’abbattimento di migliaia di piante nel capoluogo negli ultimi 5 mesi e, in contemporanea, all’ispezione di altri 77 mila esemplari presenti in quelle zone.
La paura principale, è che il tarlo possa muoversi e fuoriuscire dalla zona in cui è adesso è presente.
La forestale della capitale della Granda sembra aver circoscritto la zona maggiormente colpita, abbattendo tutti gli alberi sul perimetro ancora non attaccati.

Da ormai da 3 mesi è iniziata la campagna vaccinale anti – covid19 in tutta Europa.
Peccato però che la situazione non sta migliorando come previsto in quanto stanno arrivando meno dosi di quelle pattuite in precedenza con le case produttrici.
Per questo motivo i 3 capi di Stato,  Merkel, Macron e Draghi stanno premendo fortemente per accelerare tutto il processo.

Anche nella città di Cuneo, come in tutto il resto d’Italia e del Mondo, la giornata di giovedì 11 marzo verrà dedicata al Rene. Da qui il nome di “Giornata internazionale del rene“.
Lo slogan della giornata sarà: “Vivere bene con la malattia renale. La salute dei reni per ognuno e ovunque.“
La giornata è stata organizzata al fine di sensibilizzare tutta la popolazione sulla cura delle spesso gravi patologie renali e soprattutto diffondere importanti informazioni sulla necessaria diagnosi precoce.
La Società Italiana di Nefrologia (SIN) e la Fondazione Italiana del Rene hanno organizzato ormai da anni una campagna di prevenzione che spesso va a toccare decine di città italiane.

La famosa “terza ondata” è arrivata in tutta Italia ed anche la città di Cuneo sembra farne le spese.
Con il nuovo DPCM, a prescindere della zona di rischio in cui si trova la propria Regione, un comune in cui i contagi superano i 250 ogni 100 mila abitanti verrà dichiarato zona rossa per almeno 2 settimane.
Proprio Cuneo, tra tutti i capoluogo di provincia piemontesi, sembra quella messa peggio e si rischia di superare la soglia dei 250 contagi già nella giornata di sabato.
Probabilmente la città, come tutta Italia, sta pagando a caro prezzo le disattenzioni e gli assembramenti avuti durante le settimane di San Valentino e di Carnevale.

Dopo poche settimane di zona gialla e di conseguente apertura parziale del settore della ristorazione, da oggi il Piemonte e quindi anche Cuneo torna in zona arancione.
Cosa comporta ciò? Innanzitutto, non si può più uscire dal proprio comune di residenza senza una valida motivazione.
E poi, sempre parlando del settore della ristorazione, non sarà più consentita la somministrazione di alimenti e bevande al tavolo, ma solo da asporto o con consegna a domicilio.
Durante la zona gialla invece, questi potevano servire al tavolo dalle 5 di mattina fino alle 18 di sera. 
E’ utile ricordare come dopo l’ultimo DPCM, dopo le 18 i bar che non fanno servizio di ristorante (Rosticcerie ecc) non possono vendere neppure da asporto ma solo a domicilio.

Tornano purtroppo ad aumentare i numeri del contagio da Coronavirus nella città di Cuneo. Ad oggi nella capitale della Granda sono ben 139 le persone positive, in aggiunta a 178 che si trovano ora in isolamento. Sono invece 149 le persone decedute dall’inizio della pandemia (marzo 2020).
Questi numeri in salita  rispecchiano un trend in forte crescita in tutta la Regione e in tutta Italia con un Rt piemontese che si assesta al di sopra delll’1 e che porterà quasi sicuramente ad un cambio della fascia di rischio della Regione del Nord Italia.
E’ infatti ormai una notizia quasi certa che nelle prossime ore sarà ufficiale il passaggio in zona arancione del Piemonte a partire da lunedì 1° marzo.