Reflusso nei bimbi: quando è necessaria la PH-metria

Reflusso nei bimbi: se il fenomeno è frequente e determina scarso aumento di peso, importante rivolgersi al medico

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo ad oggi un po’ troppo sottovalutato, ma di grande importanza ed attualità: pochi sanno che questo disturbo, infatti è in grado di agire non solo dal punto di vista fisico ma anche sotto il profilo psichico ed emotivo. Ciò soprattutto a causa del fatto che questo disturbo provoca spesso risvegli notturni, agendo negativamente sul sonno di chi ne è affetto.

Reflusso nei bimbiMa se questo disturbo ha dei risvolti negativi per gli adulti che ne soffrono, cosa accade quando il reflusso gastroesofageo si presenta in maniera continuata nei lattanti o comunque nei bambini piccoli? Sicuramente non bisogna allarmarsi se di tanto in tanto questo disturbo si presenta, perché esso rappresenta comunque un disturbo abbastanza frequente, che in genere non crea grossi problemi e che comunque non determina risvegli notturni. Tuttavia, se questo fenomeno diventa eccessivamente comune in età pediatrica, è il caso di agire, in quanto il rigurgito potrebbe essere indicativo di un problema da non sottovalutare, specialmente nel caso in cui il bimbo non cresca secondo gli standard.

In linea di massima, il reflusso nel bambino non provoca disturbi molto importanti e non interferisce con il suo peso. Se però le forme di reflusso causano anche dolori e continui attacchi, si può e si deve proporre il problema al pediatra, che potrebbe considerare necessario lo svolgimento di un esame, come la PH-metria delle 24 ore, per comprendere il tipo di reflusso e quindi anche cause e caratteristiche del problema, agendo anche sul possibile trattamento.

 

 

Lascia un commento