Medicina difensiva onerosa: 30 milioni di euro spesi per la diagnosi di patologie che non esistono
Essere previdenti ed effettuare analisi e test di prevenzione per la nostra salute rappresenta, sin da un’età non particolarmente avanzata – ovvero già prima dei 50 anni – un modo sicuro per mettersi al riparo da problemi e patologie che possono sopraggiungere all’improvviso, come ictus, infarti, e malattie cardiovascolari. Tuttavia, l’eccesso di prevenzione non è da venerare, anzi: medici ed esperti sostengono che, specialmente per alcune problematiche della salute che riguardano i tratti gastro-intestinali, non bisogna esagerare.
Al giorno d’oggi si calcolano ben 30 milioni di euro spesi inutilmente per il controllo e le diagnosi di problemi che in realtà non esistono: troppi medici di base prendono alla leggera i disturbi dei propri pazienti, spesso spingendoli ad effettuare test anche invasivi e che in qualche modo sono colpevoli di esporli a rischi importanti. È quanto emerge dalla recente indagine che è stata, tra l’altro, portata avanti dalla Società Italiana che si occupa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva: molto spesso i medici prescrivono esami come colonscopie ed altri strumenti diagnostici che non solo possono comportare importanti conseguenze per le tasche dello Stato, ma anche per la stessa salute dei pazienti, che non avrebbero bisogno – in molti casi – di effettuare questi test.
Una medicina troppo difensiva, che fa anche spendere troppo. Secondo lo stesso presidente della Società Antonio Craxì, che si è fatto portavoce della stessa Sige, è a questo punto necessaria una controtendenza, ovvero una maggior conoscenza e sensibilizzazione ad evitare gli sprechi inutili, anche nel campo della medicina.