Punto cuneo

Azioni Tesla sono ancora una buona scommessa?

financePer tanto tempo Tesla ha rappresentato una delle più “strane” scommesse finanziarie degli Stati Uniti. Una società con numeri piuttosto deludenti, che reggeva tutto il proprio appeal (è una straordinaria capitalizzazione di mercato, superiore addirittura a quella di Ford) sulle prospettive elaborate dal proprio visionario timoniere, Elon Musk.

Ma è ancora così? Conviene dare nuova fiducia a Tesla? Cerchiamo di capire che cosa sta accadendo in questi giorni: leggi il nostro approfondimento e visita il sito opzionibinarie.org per saperne ancora di più!

Elon Musk promette ai dipendenti un cambiamento

Cominciamo con l’evidenziare che per Tesla il momento non è dei migliori. La società si sta occupando di quattro indagini federali separate, determinate in seguito a incidenti che coinvolgono i suoi veicoli elettrici. Le indagini sono finalizzate a valutare se la tecnologia all’interno dei veicoli Tesla o i sistemi Autopilota (cioè, quelli per la guida autonoma) possano aver causato queste collisioni.

A margine di queste indagini, le conclusioni potrebbero essere le più varie. Già nel recente passato la relazione di Tesla con i regolatori americani non verteva su condizioni idilliache: ad aprile, ad esempio, il National Transportation Safety Board revocò lo status di Tesla come parte della sua indagine su un incidente mortale che coinvolgeva un modello X con il pilota automatico inserito. Più recentemente, la National Highway Traffic Safety Administration ha contraddetto le affermazioni di Tesla, che in precedenza aveva dichiarato come la NHTSA riuscì a scoprire che la sua tecnologia Autopilot avrebbe ridotto in modo significativo gli arresti anomali. In seguito, però, l’agenzia ebbe modo di dichiarare che in realtà i suoi regolatori non hanno mai testato l’efficacia del sistema.

Le difficoltà finanziarie di Tesla

A quanto sopra si aggiungano le evidenti difficoltà finanziarie della compagnia. La casa automobilistica ha chiuso il 2017 con 3,4 miliardi di dollari di disponibilità in cassa e 9,4 miliardi di dollari di debito. Quel debito è giunto a causa del fatto che Tesla ha bisogno di più capitale per aumentare la produzione del Model 3 e iniziare a lavorare su nuovi prodotti, tra cui una nuova versione della Roadster, un nuovo veicolo Model Y e altro ancora.

Insomma, mentre l’adozione di veicoli elettrici sta prendendo piede in tutto il mondo, il pioniere del settore sta affrontando un momento critico e ha avviato quello che il CEO Elon Musk ha definito una “completa riorganizzazione” dell’azienda.

Tesla perde i suoi migliori talenti

Come se non bastasse questo quadro non certo positivissimo, Tesla sta anche perdendo i suoi migliori talenti. Il tutto, in un momento in cui sarebbe invece necessario mantenere un buon morale per aiutare l’azienda a raggiungere i suoi obiettivi di produzione. Negli ultimi sette mesi, infatti, almeno nove dipendenti a livello dirigenziale o superiore hanno lasciato Tesla, e un altro sta prendendo congedo.

Nel dettaglio, Doug Field, vicepresidente senior dell’ingegneria e ingegnere di bordo della compagnia, ha annunciato venerdì scorso l’intenzione di congedarsi dall’azienda, mentre in precedenza avevano abbandonato la “barca” Matthew Schwall, direttore dell’ingegneria, il principale contatto tecnico con gli investigatori sulla sicurezza degli Stati Uniti, Eric Branderiz, chief accounting officer e chief corporate controller, Susan Repo, tesoriere aziendale e vice presidente della finanza, Jim Keller, vice presidente di Autopilot e hardware, Jon McNeill, presidente delle vendite globali, marketing, e assistenza. Ancora, hanno lasciato il proprio posto Celina Mikolajczak, senior manager della tecnologia delle batterie, analisi della qualità delle celle e dei materiali, Jon Wagner, senior director of battery engineering, William Donnelly, vice presidente dei servizi finanziari globali e presidente di Tesla Finance e Jeff Evanson, vice presidente delle relazioni con gli investitori globali. Non certo un buon viatico per il futuro.

Fabbricazione del modello 3

La produzione efficiente e di grandi volumi del modello 3 è rimasta elusiva per Tesla. Il Modello 3 è il primo veicolo elettrico di Tesla destinato al guidatore mainstream. E in molti modi, il futuro dell’azienda dipende dal suo successo.

 

Tesla aveva mirato a realizzare 2.500 berline Model 3 alla settimana entro la fine del primo trimestre, ma perse quell’obiettivo. Ora promette di arrivare a 5.000 alla settimana entro la fine del secondo trimestre – un tasso che in precedenza aveva detto che avrebbe raggiunto nel 2017.

 

I problemi di sicurezza dei lavoratori nelle sue fabbriche, i problemi che perfezionano l’automazione della fabbrica e le relazioni tese con i fornitori, tra cui Panasonic, non lo rendono un compito più facile.

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